No al conformismo, sì all’autenticità e all’originalità. L’autenticità nella moda è essere in contatto con la parte più vera di sé, senza usare look-maschera per camuffare le parti ombra, o i desideri più reconditi. L’originalità è la capacità di esprimere creativamente, con abiti e accessori, la nostra unicità. Il conformismo è adeguarsi per paura, e senza piacere.
La moda ci rende liberi se la usiamo per esprimere la nostra vera identità e la nostra particolarità.
* riferito a maggio 2016
Quali parti ombra ha voluto coprire Daria Bignardi* con il dress code imposto alle conduttrici quando è arrivata alla direzione di Rai3? Niente tacchi 12, niente scolli, niente tubini neri, niente nero o colori arditi, niente orecchini vistosi, niente trucco pesante. Oh mio dio, quante regole!
Alto là alla sessualità, al gioco dei ruoli, alla comunicazione delle proprie emozioni, al potere, all’identità personale espressa da abiti, tacchi e accessori.
Avanti tutta alle tranquillizzanti tinte tenui, ai solidi tacchi bassi, al trucco leggero, agli scolli che arieggiano solo il collo, ai monili sobri, a gonne, pantaloni e camicette che diventano la divisa della brava conduttrice di Rai 3.
Che tristezza il conformismo obbligato nella moda! L’identità sociale è una scelta, e non una imposizione. Possiamo scegliere con piacere di adeguarci al look del nostro gruppo quando è molto forte il senso di appartenenza e l’identificazione: in questo caso ci farà piacere vestire “il look del gruppo” perché comunica i nostri valori. Ma quando qualcuno ci impone una divisa che limita l’espressione del nostro sé (anziché arricchirla), sentiamo che la nostra libertà è compromessa e per il meccanismo della reattanza psicologica, proviamo una voglia inarrestabile di ripristinare la libertà.
Mi auguro che per effetto di questo meccanismo molte donne, anche se non colpite dall’editto Bignardi, provino la voglia incontenibile di calzare tacchi 12 e di osare nella moda . Perché mai dovremmo rinunciare a scegliere il look che ci fa sentire più sicure e che aumenta la nostra autostima?
Perché mai dovremmo sacrificare la nostra unicità all’altare della sobrietà e del perbenismo?
L’assertività è il rispetto di se stessi coniugato al rispetto per gli altri, per dirla con Berne, Io sono Ok, tu sei Ok. Si può essere assertivi anche nella moda. Ma nel mondo del dress code di Rai 3 sembra che per essere Ok si debba imbrigliare e mascherare la propria unicità e la propria creatività. Che noia, le brave ragazze! Liberiamo la Lilith che è in noi. Via la maschera, inventiamo noi stesse e definiamo soggettivamente il nostro sé con abiti e tacchi. Viva il potere della moda!
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Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.
Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.
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