La regina Elisabetta è stata una icona di stile? Qual è stato il suo power dressing? I colori sono stati i veri protagonisti del suo stile.
Per 70 anni è stata una leader protagonista della storia che ha interpretato il potere in modo nuovo, ma sempre con eleganza e grazia. Ha usato la moda come strumento per comunicare il suo ruolo e i suoi valori identitari e per dialogare con la gente. Ci mancheranno i suoi abiti dai colori sgargianti, i suoi cappelli, le sue spille, il suo sorriso e perfino i suoi ombrelli.
Il look del potere di Elisabetta II può essere sintetizzato da una frase citata da Bethan Holt in The queen: 70 years of majestic style: “devo essere vista per essere creduta”. Il suo stile ha rappresentato l’identità di una regina “stoica e cauta, ma abbagliante e maestosa”.
Da questa definizione identitaria prende spunto il suo stile personale caratterizzato da coerenza, moderazione, femminilità, visibilità e prestigio. Analizziamo insieme i messaggi comunicativi del suo look.
I colori sono stati il punto forte del suo look. Colori energici e vibranti di emozioni che vanno dal giallo, al viola, al fucsia, al verde, all’azzurro, al rosa. Tinte che si fanno notare e ricordare e comunicano un atteggiamento interpersonale aperto. Tonalità che alleggeriscono le linee sobrie, classiche e rassicuranti degli abiti e comunicano emozioni positive. I colori banditi dal suo armadio? I colori neutri o sfumati che l’avrebbero resa poco visibile agli altri e posta sullo sfondo e il nero che ha indossato esclusivamente per i funerali di Filippo e Diana. Unica eccezione del passato un abito da sera nero e bianco (in stile smoking) che indossò nel 1952 all’Empire Theatre. Fu molto copiato, ma la fece definire “la gazza” e dal quel momento non lo portò più. La massima espressione del suo amore per i colori è rappresentata da un abito arlecchino con gonna lunga giallo oro e top di paillettes colorate che indossò nel 1999.
Ha sempre indossato abiti morbidi, talvolta in tinta unita, talvolta fantasia (mai firmati, anche se vestirla era il sogno di molti stilisti!) e mai i pantaloni. Gli abiti sono stati quasi sempre accompagnati con un soprabito in tinta unita e un cappello dello stesso colore. Questi completi (abito, soprabito, cappello) rappresentano quasi una divisa che protegge ed esprime il ruolo, comunicando coerenza e stabilità.
Nel tempo libero, durante le passeggiate con gli amatissimi cani welsh corgi pembroke, outfit rilassato da “aristocratica in campagna”con giacca di tweed o trench, kilt scozzese, stivali di gomma e foulard in testa. Il tartan del kilt è molto più di una semplice stoffa scozzese e rappresenta un forte simbolo identitario.
Non ha mai seguito le tendenze moda Queen Elisabeth (anche se a 91 anni ha partecipato per la prima vota a una sfilata di moda alla Fashion week londinese seduta accanto alla indiscussa regina della moda Anna Wintour), ma ha seguito un suo stile personale, caratterizzato da eleganza e cura e dal desiderio di coerenza, con un uso gioioso dei colori che l’ha resa anche una icona pop. Ha espresso un potere materno dove la fermezza e la coerenza si è unita all’ascolto e alla vicinanza. Addio Elisabetta, regina “cauta, abbagliante e maestosa”. Un esempio di empowerment femminile.
Il look del potere delle donne di successo
Empowerment femminile. Quanto conta l’abbigliamento
Ho parlato dello stile della Regina Elisabetta su LaNazione.it. Clicca qui per leggere l’articolo Elisabetta regina di stile. Cosa possiamo imparare dal suo abbigliamento? Il punto di vista della psicologa della moda
Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.
Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.
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