L’armadio nei film è un contenitore di identità. Li guardiamo affascinate come se fossero una promessa di un sé ideale auspicato. Chi non ha desiderato di avere l’armadio di Carrie in Sex and the City? Qualche esempio di armadio da sogno? Ecco come viene raccontato l’armadio nei film.
Nella stagione 4 di Sex and the city, nell’episodio ”Manie da single”, Carrie deve fare spazio nel suo appartamento al suo compagno. Eiden (con il cane Pete) è andato infatti a vivere con lei, portandosi dietro i suoi oggetti dentro degli scatoloni.
Sono in attesa di ampliare l’appartamento con quello adiacente che stanno ristrutturarando. La vita in casa è diventata difficile: un vero e proprio slalom tra scatoloni strapieni di roba.
Quando Eiden gli propone di riordinare la cabina armadio liberandosi di scarpe e abiti che non mette più, Carrie va letteralmente nel panico! La richiesta le appare intollerabile perché ogni abito porta con sé un po’ di storia e una parte di identità di cui non vuole liberarsi.
Con il fare agitato e preoccupato di chi è costretta a far maneggiare ad altri, oggetti personali estremamente importanti, intima ad Eiden: ”Ascoltami bene! Ho messo sul pavimento degli asciugamani puliti, prendi con attenzione le mie scarpe e appoggiale lì.” “Ma di quante scarpe hai bisogno?- risponde Eiden – e guarda qui quanti vestiti, dovresti buttarne via un po’” “Alcuni non li ho ancora indossati, ma un giorno lo farò!” risponde Carrie. “Guarda questo” dice Eiden prendendo un abito “non te l’ho mai visto indosso. Dimmi quando lo hai messo, o quando avresti intenzione di indossarlo?” “Non farlo Eiden” risponde Carrie con il tono di chi è stato ferito “non prenderti gioco di me! E’ un abito di Roberto Cavalli a cui tengo molto! L’ho indossato a Union Square nel 99!”
Ma poi sembra convincersi che non è il caso di perdere una relazione per un abito di Roberto Cavalli, e così accetta di buttarlo, ma proprio in quel momento si accorge che Pete sta distruggendo uno dei suoi preziosi sandali turchese! E’ un dramma! Erano del 1996 e quindi non potrà mai ricomprarli e inoltre costavano ben 380 dollari! Essere separata da quelle scarpe, e dall’abito di Cavalli rappresenta un vero e proprio attacco alla propria identità!
La lite infuria e quando Carrie tocca degli oggetti per la cura personale di Eiden anche lui risponde”Queste sono le mie cose. Non mi piace che si tocchino le mie cose!” Scatole e armadi sono luoghi privati che contengono i propri molteplici sé. Guai a non rispettarli!
In Her Shoes, quando Maggie apre l’armadio di sua sorella Rose, si trova davanti le sue numerose scarpe che fanno bella mostra di sé, ordinate per colore e per tipo.
Guardandole Maggie sentenzia con fare riprovevole: “Guarda qua! Tutte queste scarpe non le hai mai messe. Scarpe simili non dovrebbero rimanere in un armadio. Dovrebbero vivere scandali passionali, essere scopate in un vicolo da un miliardario, mentre la sua frigida moglie aspetta i limousine pensando che sia andato al bar a riprendere il cellulare! Se non le metti, perché te le compri? Sono sprecate! Lasciale a chi le sa apprezzare!”
“Le so apprezzare credimi – risponde Rose- quando mi sento depressa mi faccio dei regali. I vestiti mi stanno male, il cibo mi fa ingrassare: mi compro delle scarpe!”
È evidente che il significato che rivestono le scarpe è molto diverso per le due sorelle: per una hanno un valore simbolico e sono parte della propria identità, per l’altra sono un bene strumentale e hanno un contenuto sessuale solo se vengono usate.
Nella stagione 6 di Sex and the city, nell’episodio” Il post-it si attacca sempre due volte”, Charlotte guarda il suo armadio per decidere cosa indossare all’inaugurazione di un nuovo locale di tendenza.
Si accorge che nel guardaroba tutto si intona al suo nuovo anello di fidanzamento (con lo stesso taglio di quello che Richard Burton ha regalato alla sua eroina Liz Taylor!) fuorché il suo vecchio abito da sposa. La presenza nell’armadio dell’abito da sposa del suo precedente matrimonio con Trey Mc Dougall, testimonia il fallimento.
è un abito assolutamente incompatibile con la nuova identità di fidanzata di Harry Goldenblatt, e quindi deve venire velocemente rimosso per salvaguardare la coerenza nella conoscenza di sé.
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Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.
Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.
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