Ti sei mai sentita una dea quando scegli un abito? Quando definisci il tuo stile di abbigliamento dalla tua psiche può emergere uno degli archetipi delle dee greche. Apri l’armadio e componi il tuo outfit mentre nella tua testa si svolge un dibattito coordinato dal tuo Io: “scelgo il chiodo di pelle, il tailleur manageriale, l’abito sexy o un capo pratico e sportivo? Meglio un colore accesso o il nero? Accessori minimal o particolari”? È come se nella tua mente ci fosse un’assemblea di dee che cercano di prendere il sopravvento. Quale dea ti domina, quale vuoi fare emergere e quale vuoi far tacere? Quale dimensione della personalità prevale nel tuo rapporto con la moda?
La Treccani definisce l’archetipo come “modello” e per Jung è “l’immagine primordiale contenuta nell’inconscio collettivo, la quale riunisce le esperienze della specie umana (…) costituendo gli elementi simbolici delle favole, delle leggende e dei sogno”. Jean Bolen, nei suoi affascinanti libri scrive che gli archetipi sono «modelli di esistenza e di comportamento che riconosciamo dall’inconscio collettivo, di cui siamo tutti partecipi».
Dentro di noi ci sono energie psichiche in grado di influenzare il nostro comportamento, i nostri atteggiamenti, le nostre motivazioni e le nostre emozioni, anche verso la moda. Gli archetipi delle dee e degli dei greci (di quelli maschili parleremo in un prossimo post) ci forniscono modelli che ci aiutano ad entrare in contatto con le diverse dimensioni della personalità. Comprendere la dea, o le dee, che dialogano nella nostra psiche ci porta ad essere più consapevoli di noi e ad esprime la nostra vera identità con la moda. Possiamo riflettere sulla voce più forte (la dea che ci governa), ma dobbiamo anche ascoltare la voce più debole (la dea che rifiutiamo e che non lasciamo esprimere) e moderare i suggerimenti che arrivano delle altre dee.
Non c’è un modello giusto o sbagliato di donna o di uomo, ma diversi archetipi che dominano la nostra psiche. Non c’è uno stile giusto e uno sbagliato, ma diversi modi di esprimere gli archetipi delle dee con gli abiti e gli accessori.
Per capire meglio i significati degli archetipi delle dee e il loro rapporto con l’abbigliamento, possiamo dividere le dee in tre gruppi: quelle autonome, quelle vulnerabili, quelle centrate sull’amore. In quale gruppo ti riconosci?
Ti identifichi con le dee autonome? Ti senti Artemide, Atena o Estia? I tuoi valori principali sono autonomia, indipendenza ed autosufficienza. Sei concentrata sulla meta, poco incline a lasciarti distrarre e a lasciarti andare ai sentimenti. Il tuo comportamento si basa sul pensiero logico e sulle competenze.
Se sei una Artemide prediligi gli abiti che mostrano le tue competenze, pratici, duraturi, di buona qualità, non suscettibili ai cambiamenti.
Se sei una Atena il tuo stile di abbigliamento segue uno stile personale e unico. Prediligi uno stile pratico e scattante.
Se sei una Estia centrata sulla spiritualità, ti piacciono gli abiti semplici, morbidi, e i colori chiari, puri o caldi e accoglienti
Ti identifichi con le dee vulnerabili? Ti senti Era, Demtetra o Persefone? Per te sono importanti i ruoli tradizionali di moglie, madre, figlia. I tuoi bisogni principali sono quelli di appartenenza e di legame.
Se sei una Era, scegliil tuo stile di abbigliamento soprattutto in funzione degli eventi sociali e delle occasioni mondane che frequenti in coppia
Ti identifichi con Demetra? Il tuo stile è pulito e in ordine, e privilegi uno stile pratico, senza molti fronzoli
La tua dea preferita è Persefone? Ami un abbigliamento giovanile, leggero e svolazzante, indipendentemente dalla tua età.
Ti identifichi con le dee dell’amore? Sei una Afrodite? Nei rapporti cerchi intensità e cambiamento e dai grande valore sia all’esperienza emotiva che all’indipendenza. Ti innamori degli abiti come delle persone, prediligi le novità, le innovazioni e gli abbinamenti creativi e insoliti.
Il mio libro Psicologia dello shopping. Abiti e tacchi (QuiEdit) contiene un capitolo dal titolo Le dee e gli dei che orientano le nostre scelte di moda. Profili di acquisto pp. 159-173
Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.
Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.
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