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Cambio di stagione dell’armadio. Piacere o tormento

  • 16 Marzo 2015
  • By Paola Pizza
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Cambio di stagione dell’armadio. Piacere o tormento

Come vivi il cambio di stagione nell’armadio? Per te è un piacere o un tormento? Quanto tempo gli dedichi?

Cambio di stagione per rinnovarsi

Parliamo di cambio di stagione o di cambio della propria immagine?  Quando è tempo di riordinare l’armadio (contenitore della nostra identità) e anche il tempo di rinnovarsi! Via all’immagine cupa dell’inverno, è tempo di colore, di leggerezza. Oppure via all’immagine sbarazzina e libera dell’estate, largo a caldi e avvolgenti golf, cappotti e piumini. E’ il momento per rinfrescare la nostra comunicazione identitaria e promuovere il nostro sè ideale.

Quando al cambio di stagione riorganizziamo il guardaroba (dopo aver osservato le sfilate e acquisito informazioni sulle nuove tendenze) stiamo contemporaneamente facendo ordine nella nostra psiche: costruiamo progetti di cambiamento e di rinascita eliminando ciò che è vecchio e superato, e sostituendolo con ciò che è nuovo e trendy, in un ciclo continuo tra i significati simbolici della morte e della vita. Questo è il motivo che rende questo momento per alcuni un piacere, per altri una fonte di stress.

In un rito catartico che provoca senso di liberazione e benessere, eliminiamo tutti quei capi che confliggono con il nostro sé ideale o che ci ricordano momenti negativi da cancellare. Quando la nostra identità muta, troviamo intollerante mantenere nell’armadio i segni della vecchia identità  e li eliminiamo senza pietà! Facciamo posto per il nuovo, per il cambiamento, per il rifiorire.

Nello stesso tempo ci piace anche mantenere un posto nell’armadio per quei capi che rappresentano la nostra storia e la nostra identità personale, anche se non li indossiamo più: come l’abito sfoggiato ad una festa nella quale ci siamo sentite importanti, i jeans che ci ricordano un particolare evento, o i tacchi 12 che ci hanno fatto sentire fantastiche.

Giù le mani dal mio armadio!

Come Carrie in Sex and the City (episodio Manie da single), quando Eiden gli propone di riordinare la cabina armadio liberandosi di scarpe e abiti che non mette più, ci facciamo prendere dal panico se qualcuno ci obbliga a fare pulizia! Decidiamo personalmente cosa rimane (vive) e cosa esce (muore) dal nostro armadio e non tolleriamo che altri ci mettano mano  costringendoci a gettare via parti della nostra identità. E quando succede lo viviamo come una profanazione del nostro sé!

Cambio di stagione come rito di passaggio

Al cambio di stagione celebriamo la nostra rinascita in forma nuova. Come in quei riti di passaggio studiati dagli antropologi che si svolgono in occasione dei cambiamenti importanti (raggiungimento dell’età adulta, iniziazione al lavoro, fidanzamento, matrimonio, ecc.), si  lascia la vecchia identità e se ne acquisisce una nuova attraverso tre fasi: separazione, transizione, reintegrazione.

Nel cambio dell’armadio lasciamo uno dei nostri molteplici sé e ne acquisiamo un altro. Ci separiamo, ad esempio, dal nostro sé serioso e dall’immagine del nostro corpo nascosto dagli abiti pesanti dell’inverno o dei nostri piedi calzati negli stivali, e attraverso la transizione offerta dal tirare fuori e provare gli abiti leggeri e colorati, i sandali fantasiosi, reintegriamo un diverso sé, più libero e trasgressivo e più seducente.

Spesso completiamo il tutto con la ricerca, sulle riviste di moda o sui blog, di idee per nuovi abbinamenti e con l’acquisto di nuovi capi e accessori.

Il rito del periodico riordino, con i suoi comportamenti standardizzati e ripetuti, ha una funzione rassicurante di fronte alla paura del cambiamento.

Parafrasando l’antropologo Turner , il cambio dell’armadio è un “luogo spazio temporale, situato in una posizione intermedia tra due contesti di significato e di azione. E’ quando l’individuo non è più quello che era e non è ancora quello che sarà”.

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Ho parlato di cambio dell’armadio in RAI e in radio

Qual è il rapporto tra armadio e personalità? L’armadio deve essere super ordinato (alla Marie Kondo!) o un po’ di disordine è normale? E soprattutto, l’ordine è uguale per tutti? Perché è così difficile liberarsi di alcuni capi del passato? Ne ho parlato il 15-11-22 con Massimiliano Ossini su Rai 1 nella trasmissione Uno Mattina. Clicca qui per rivedere tutta la trasmissione su RaiPlay (troverai la mia intervista al minuto 25.35). Se preferisci vedere solo gli estratti della mia intervista clicca qui

Clicca qui per ascoltare la mia intervista sullo Stress da cambio dell’armadio a Radio Cusano Campus (trovi la mia intervista sul timer dal minuto 1.20 dopo una gag sul cambio dell’armadio). L’intervista è andata in onda il 21-11-2018 alle h 10.50 nella trasmissione Tutto in famiglia. Società economia e consumi di Livia Ventimiglia e Annalisa Colavito.

Ascolta anche la mia intervista sullo Stress da cambio di stagione, a Ladies and Capital, la trasmissione condotta da Betty Senatore e Silvia Mobili, su Radio Capital il 6-10-2016

Sul ruolo dei colori al cambio di stagione leggi l’articolo Cambio dell’armadio: ecco il ruolo dei colori degli abiti sul nostro umore, del 26-9-2022 su LaNazione.it (clicca sul titolo dell’articolo per leggerlo)

Vuoi saperne di più sui significati dell’armadio?

Per conoscere la psicologia dell’armadio leggi anche i post:

Psicologia dell’armadio

L’armadio come coach

Armadi da sogno

L’armadio raccontato nella letteratura contemporanea

L’armadio raccontato nei film

Psicoconsigli sul riordino dell’armadio

Cosa comunicano i colori degli abiti

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By Paola Pizza, 16 Marzo 2015 Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

Paola Pizza

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

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Paola Pizz

Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.

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