Hai mai pensato al tuo armadio come coach? Il tuo amato armadio, oltre che un contenitore di splendidi abiti e favolosi accessori, può aiutarti ad avere più consapevolezza di chi sei e a fare un progetto di cambiamento.
Oltre ad essere un mobile, l’armadio ha dei significati simbolici profondi che lo collegano alla psiche. Rappresenta un simbolo materno (un utero che contiene e protegge). È una madre buona che custodisce parti di noi e le protegge, ma anche una madre che dà vita. Il significato etimologico di armadio deriva da armarius, ripostiglio per le armi. Possiamo considerare, quindi, gli abiti e gli accessori contenuti nell’armadio come armi che sulla scena nascosta rimandano al pene e al codice sessuale. L’armadio è infatti non soltanto il luogo sicuro della nostra privacy e il contenitore della nostra identità e dei nostri sogni, ma anche uno strumento di piacere. Esplorarlo, guardarlo, riordinarlo, sono attività che parlano del principio del piacere.
Hai mai pensato all’importanza che l’armadio riveste nel rapporto con noi stessi? È simbolicamente il contenitore della nostra narrazione identitaria. Ogni mattina lo apriamo per decidere cosa raccontare di noi agli altri. Vuoi trasformare il tuo armadio in un coach per valorizzare la tua identità e rendere il tuo stile più in sintonia con chi sei e con gli obiettivi che vorresti raggiungere?
Elenca su un foglio bianco tutto ciò che noti nella foto. Com’è il tuo armadio? Ordinato, caotico, organizzato per sfumature cromatiche, diviso in settori? Qual è il colore dominante?
Pensa per un momento che sia l’armadio di una persona che non conosci. Come descriveresti la proprietaria dell’armadio?
Ecco cosa racconta di te il tuo armadio:
Le parole che più ti rappresentano sono: inizio, movimento, azione, decisione, persistenza. La precisione per te è importante e privilegi l’ordine, l’organizzazione e la pianificazione delle attività. Controlli i tuoi impulsi e persegui con tenacia i tuoi obiettivi e non ami particolarmente i cambiamenti.
Il contenuto simbolico più evidente del tuo armadio è quello della nascita e dell’inizio. Il tuo progetto comunicativo è chiaro e sai sempre cosa scegliere nelle diverse occasioni per valorizzarti.
Se distingui i capi per genere, i tuoi diversi sé sono separati e distinti, e l’armadio li ordina e li protegge
Quando l’ordine diventa maniacale, l’armadio esprime il bisogno di controllo e di razionalità a scapito dell’espressività.
Le parole che più ti rappresentano sono: imprevedibilità, mutevolezza, stimoli estetici, gratificazione immediata, difficoltà a decidere, compromesso, situazioni in sospeso.
Non ti interessano particolarmente l’auto-disciplina e gli sforzi diligenti e prediligi le gratificazioni più immediate. Non sei particolarmente persistente nel perseguire una linea d’azione per raggiungere gli obiettivi
Il contenuto simbolico più evidente del tuo armadio è il rifiuto della nascita, cioè il tentativo di rimanere nell’utero per paura di perdersi, o perdere parti di sé. I tuoi diversi sé sono confusi e il tuo progetto comunicativo attraverso la moda non è chiaro, perché eviti di guardarti dentro.
Sei espressiva e la tua logica creativa ti fa trovare i capi anche nel caos, grazie alla memoria visiva.
Riordinare e guardare l’armadio, per alcuni è fonte di piacere e dà sicurezza simboleggiando un gioco autoerotico, mentre per altri il piacere è rimosso e non c’è alcun godimento.
Hai presente il gioco dei bambini quando si nascondono nell’armadio dei genitori? Se da un lato questo gioco ha un significato regressivo di ritorno all’utero, dall’altro è un gesto di indipendenza che serve ad isolarsi, sognare ed esplorare in modo fantastico. Anche da adulti continuiamo a giocare con l’armadio!
Per chi colleziona scarpe, borse, cappelli, monili o capi di abbigliamento, il gusto di rimirare i propri trofei è rassicurante contro le ansie da prestazione.
L’armadio è inoltre il nostro spazio di privacy: è il momento in cui siamo soli e decidiamo come presentarci agli altri riducendo ansia e stress.
Dividi sul letto (o conta nell’armadio) gli abiti per tipologia (ad esempio, abiti formali, da lavoro, eleganti, sexy, sportivi…).
Qual è la pila più alta? Quali sono gli abiti con i quali ti senti più a tuo agio?
Il suggerimento: non è il caso di guardarsi intorno ed esplorare nuovi luoghi, sperimentando nuovi stili di abbigliamento? Oltre al ruolo lavorativo, ci sono molti altre ruoli che puoi esprimere con gli abiti e gli accessori!
Il suggerimento: forse è il caso di pensare a te stessa. Concediti una giornata di shopping solo per te, e scegli solo abiti che ti fanno sentire al top, indipendentemente dagli altri. Se hai solo abiti da mamma, non pensi che sia il caso di comprarti un abito sexy e provocante e riscoprire un ruolo da ammaliatrice?
Il suggerimento: va bene cercare la coerenza del proprio sé e mantenere i capi del passato, ma che ne dici di riporli (magari in un bel baule griffato) e lasciare spazio alle nuove tendenze?
Il suggerimento: cosa ne dici di fare un armadio virtuale con le immagini dei tuoi capi storici da guardare ogni tanto? O di appendere le foto dietro un’anta dell’armadio? Potrai sempre vederli, ma nell’armadio ci sarà più spazio per i capi di oggi e di domani.
Per saperne di più puoi leggere il capitolo “L’abito identità. Io mi piaccio”, nel mio libro Abiti e tacchi. Il potere della moda (QuiEdit).
Cosa manca nel tuo armadio? Cosa vorresti aggiungere o far sparire? Vuoi cambiare i colori? Ti sei stancata degli abiti della pila più alta? È il momento di fare un piano di cambiamento e di stabilire il tuo sé ideale. Come vorresti essere? Individua gli abiti da eliminare e cercane di nuovi per costruire la tua nuova identità.
Sull’incidenza dei colori dell’armadio sull’umore leggi l’articolo Cambio dell’armadio: ecco qual è il ruolo dei colori degli abiti sul nostro umore, del 26-9-2022 su LaNazione.it
Ti serve aiuto per elaborare un progetto di cambiamento con la moda? Ecco le mie proposte:
Qual è il rapporto tra armadio e personalità? L’armadio deve essere super ordinato (alla Marie Kondo!) o un po’ di disordine è normale? E soprattutto, l’ordine è uguale per tutti? Perché è così difficile liberarsi di alcuni capi del passato? Ne ho parlato il 15-11-22 con Massimiliano Ossini su Rai 1 nella trasmissione Uno Mattina. Clicca qui per rivedere tutta la trasmissione su RaiPlay (troverai la mia intervista al minuto 25.35). Se preferisci vedere solo gli estratti della mia intervista clicca qui
L’armadio raccontato nella letteratura contemporanea
Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.
Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.
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