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Armadio come coach

  • 11 Maggio 2016
  • By Paola Pizza
  • 0 Comments
Armadio come coach

Hai mai pensato al tuo armadio come coach? Il tuo amato armadio, oltre che un contenitore di splendidi abiti e favolosi accessori, può aiutarti ad avere più consapevolezza di chi sei e a fare un progetto di cambiamento.

Oltre ad essere un mobile, l’armadio ha dei significati simbolici profondi che lo collegano alla psiche. Rappresenta un simbolo materno (un utero che contiene e protegge). È una madre buona che custodisce parti di noi e le protegge, ma anche una madre che dà vita. Il significato etimologico di armadio deriva da armarius, ripostiglio per le armi. Possiamo considerare, quindi, gli abiti e gli accessori contenuti nell’armadio come armi che sulla scena nascosta rimandano al pene e al codice sessuale. L’armadio è infatti non soltanto il luogo sicuro della nostra privacy e il contenitore della nostra identità e dei nostri sogni, ma anche uno strumento di piacere. Esplorarlo, guardarlo, riordinarlo, sono attività che parlano del principio del piacere.

L’armadio come coach: il contenitore della nostra narrazione identitaria

Hai mai pensato all’importanza che l’armadio riveste nel rapporto con noi stessi? È simbolicamente il contenitore della nostra narrazione identitaria. Ogni mattina lo apriamo per decidere cosa raccontare di noi agli altri. Vuoi trasformare il tuo armadio in un coach per valorizzare la tua identità e rendere il tuo stile più in sintonia con chi sei e con gli obiettivi che vorresti raggiungere?

L’armadio come coach: un percorso in 4 tappe 

1 – Fai una foto al tuo armadio

Elenca su un foglio bianco tutto ciò che noti nella foto. Com’è il tuo armadio? Ordinato, caotico, organizzato per sfumature cromatiche, diviso in settori? Qual è il colore dominante?

Pensa per un momento che sia l’armadio di una persona che non conosci. Come descriveresti la proprietaria dell’armadio?

Ecco cosa racconta di te il tuo armadio:

Se il tuo armadio è ordinato

Le parole che più ti rappresentano sono: inizio, movimento, azione, decisione, persistenza. La precisione per te è importante e privilegi l’ordine, l’organizzazione e la pianificazione delle attività. Controlli i tuoi impulsi e persegui con tenacia i tuoi obiettivi e non ami particolarmente i cambiamenti.

Il contenuto simbolico più evidente del tuo armadio è quello della nascita e dell’inizio. Il tuo progetto comunicativo è chiaro e sai sempre cosa scegliere nelle diverse occasioni per valorizzarti.

Se distingui i capi per genere, i tuoi diversi sé sono separati e distinti, e l’armadio li ordina e li protegge

Quando l’ordine diventa maniacale, l’armadio esprime il bisogno di controllo e di razionalità a scapito dell’espressività.

Se il tuo armadio è caotico

Le parole che più ti rappresentano sono: imprevedibilità, mutevolezza, stimoli estetici, gratificazione immediata, difficoltà a decidere, compromesso, situazioni in sospeso.

Non ti interessano particolarmente l’auto-disciplina e gli sforzi diligenti e prediligi le gratificazioni più immediate. Non sei particolarmente persistente nel perseguire una linea d’azione per raggiungere gli obiettivi

Il contenuto simbolico più evidente del tuo armadio è il rifiuto della nascita, cioè il tentativo di rimanere nell’utero per paura di perdersi, o perdere parti di sé. I tuoi diversi sé sono confusi e il tuo progetto comunicativo attraverso la moda non è chiaro, perché eviti di guardarti dentro.

Sei espressiva e la tua logica creativa ti fa trovare i capi anche nel caos, grazie alla memoria visiva.

2 – Quanto tempo passi a rimirare o organizzare il tuo armadio?

Riordinare e guardare l’armadio, per alcuni è fonte di piacere e dà sicurezza simboleggiando un gioco autoerotico, mentre per altri il piacere è rimosso e non c’è alcun godimento.

Hai presente il gioco dei bambini quando si nascondono nell’armadio dei genitori? Se da un lato questo gioco ha un significato regressivo di ritorno all’utero, dall’altro è un gesto di indipendenza che serve ad isolarsi, sognare ed esplorare in modo fantastico.  Anche da adulti continuiamo a giocare con l’armadio!

Per chi colleziona scarpe, borse, cappelli, monili o capi di abbigliamento, il gusto di rimirare i propri trofei è rassicurante contro le ansie da prestazione.

L’armadio è inoltre il nostro spazio di privacy: è il momento in cui siamo soli e decidiamo come presentarci agli altri riducendo ansia e stress.

3 – Analizza il contenuto

Dividi sul letto (o conta nell’armadio) gli abiti per tipologia (ad esempio, abiti formali, da lavoro, eleganti, sexy, sportivi…).

Qual è la pila più alta? Quali sono gli abiti con i quali ti senti più a tuo agio?

Abbigliamento da lavoro

  • Se la pila più alta è quella degli abiti da lavoro (o da palestra o da discoteca), in te prevale il sé ecologico, e tendi a definirti in rapporto ad un ambiente fisico che frequenti con assiduità e nel quale ti riconosci e ti identifichi. La preponderanza di abiti da lavoro mostra una spiccata identità di ruolo che spicca su tutti gli altri sé.

Il suggerimento: non è il caso di guardarsi intorno ed esplorare nuovi luoghi, sperimentando nuovi stili di abbigliamento? Oltre al ruolo lavorativo, ci sono molti altre ruoli che puoi esprimere con gli abiti e gli accessori!

Abiti che parlano del rapporto con gli altri

  • Se la pila più alta è quella che identifica i tuoi rapporti con gli altri (gli abiti comodi da mamma, quelli dello sport con gli amici, o da teatro con il gruppo dei melomani), in te prevale il interpersonale, che ti definisce in relazione agli altri. I tuoi capi e i tuoi accessori parlano dei gruppi a cui appartieni, e nella scelta degli abiti sei probabilmente influenzata dalla tua rete di interazioni.

Il suggerimento: forse è il caso di pensare a te stessa. Concediti una giornata di shopping solo per te, e scegli solo abiti che ti fanno sentire al top, indipendentemente dagli altri. Se hai solo abiti da mamma, non pensi che sia il caso di comprarti un abito sexy e provocante e riscoprire un ruolo da ammaliatrice?

armadio-come-coach-i-ricordi

Abiti che parlano di come eri

  • Se la pila più alta è formata dagli abiti che hai amato e che ti ricordano come eri (il look femminista anni ’70, le spalle imbottite degli anni ’80, o addirittura i tuoi abiti dell’infanzia), in te prevale il esteso, e per te i ricordi del passato sono particolarmente importanti. Apprezzabili possono essere anche le anticipazioni del futuro, come gli abiti da sera per chi non ha una vita mondana, ma vorrebbe averla, capi con i quali anticipiamo, come in un teatro immaginario, la soddisfazione dei desideri.

Il suggerimento: va bene cercare la coerenza del proprio sé e mantenere i capi del passato, ma che ne dici di riporli (magari in un bel baule griffato) e lasciare spazio alle nuove tendenze?

Abiti che parlano dei tuoi momenti importanti

  • Se la pila più alta è formata dagli abiti che rappresentano i momenti fondamentali della tua vita (il 18° compleanno, la laurea, il matrimonio, il battesimo del figlio, il primo giorno di lavoro), in te prevale il privato costituito dalle esperienze personali. Il tuo armadio è come un album di foto: ci sono i successi, i traguardi, gli eventi della tua vita, tutti visibili con uno sguardo. Probabilmente con la stessa solerzia con cui conservi i capi o gli accessori legati ai successi, fai sparire senza pietà quelli che ricordano i fallimenti.

Il suggerimento: cosa ne dici di fare un armadio virtuale con le immagini dei tuoi capi storici da guardare ogni tanto? O di appendere le foto dietro un’anta dell’armadio? Potrai sempre vederli, ma nell’armadio ci sarà più spazio per i capi di oggi e di domani.

Per saperne di più puoi leggere il capitolo “L’abito identità. Io mi piaccio”, nel mio libro Abiti e tacchi. Il potere della moda (QuiEdit).

4 – L’armadio come coach: fai un progetto di cambiamento

Cosa manca nel tuo armadio? Cosa vorresti aggiungere o far sparire? Vuoi cambiare i colori? Ti sei stancata degli abiti della pila più alta? È il momento di fare un piano di cambiamento e di stabilire il tuo sé ideale. Come vorresti essere? Individua gli abiti da eliminare e cercane di nuovi per costruire la tua nuova identità.

Sull’incidenza dei colori dell’armadio sull’umore leggi l’articolo Cambio dell’armadio: ecco qual è il ruolo dei colori degli abiti sul nostro umore, del 26-9-2022 su LaNazione.it

La psicologa della moda nel tuo armadio

Ti serve aiuto per elaborare un progetto di cambiamento con la moda? Ecco le mie proposte:

  • Fashion Coaching – 1 ora di colloquio on line per iniziare ad analizzare insieme il tuo armadio e fare un progetto di cambiamento. Clicca qui per saperne di più
  • Videocorsi L’abito parla e Migliora la tua autostima con la moda. Clicca qui per saperne di più

HO PARLATO DI PSICOLOGIA DELL’ARMADIO IN RAI

Qual è il rapporto tra armadio e personalità? L’armadio deve essere super ordinato (alla Marie Kondo!) o un po’ di disordine è normale? E soprattutto, l’ordine è uguale per tutti? Perché è così difficile liberarsi di alcuni capi del passato? Ne ho parlato il 15-11-22 con Massimiliano Ossini su Rai 1 nella trasmissione Uno MattinaClicca qui per rivedere tutta la trasmissione su RaiPlay (troverai la mia intervista al minuto 25.35). Se preferisci vedere solo gli estratti della mia intervista clicca qui

Per saperne di più sulla psicologia dell’armadio leggi anche i post:

Psicologia dell’armadio

Cambio di stagione

Armadi da sogno

L’armadio raccontato nella letteratura contemporanea

L’armadio raccontato nei film

Psicoconsigli sul riordino dell’armadio

Cosa comunicano i colori degli abiti

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By Paola Pizza, 11 Maggio 2016 Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

Paola Pizza

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

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Paola Pizz

Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.

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