La moda in spiaggia è fatta di piacere e paure. Il piacere di mostrare il proprio corpo, di abbronzarsi e liberare la sensualità. La paura, al di là del proprio aspetto, di mostrare il corpo e perdere la protezione degli abiti. Per te l’estate in spiaggia è piacere puro, o un insieme di piacere e paura?
Se per te l’estate in spiaggia ha un gusto di libertà dai condizionamenti e dalle convenzioni, il tuo corpo, per dirla con Freud, è istintuale, e in te domina il principio del piacere e la spinta all’appagamento e alla conoscenza. Il piacere di mostrare il corpo parla dell’amore per sé stessi e del legame libidico con gli altri. Secondo Maffesoli, il corpo ha una funzione rilevante nella mitologia postmoderna e viene valorizzato al massimo (messo a dieta, allenato, tatuato, abbronzato, truccato, abbigliato) proprio perché si è consapevoli della sua precarietà. Lo celebriamo per renderlo immortale, coltivando il benessere e l’edonismo.
Per alcune l’estate è il momento per far emergere il senso di vanità con costumi succinti che fanno mostra di sé (magari dopo aver lavorato tenacemente sul proprio corpo per eliminare ciò che fa vergognare). L’istinto di vedere e farsi vedere è una forma di autoerotismo, e attrarre lo sguardo degli altri crea piacere.
Per alcuni poi trionfa il narcisismo e il desiderio di mettersi in mostra ed esibirsi, rispecchiandosi negli occhi degli altri. Tanto più si riduce la quantità di stoffa dei loro costumi, quanto più tendono a valutarsi in base alla capacità di attrarre lo sguardo degli altri.
Se per te l’estate in spiaggia ha un gusto ambivalente (provi il piacere di liberare il corpo da strati di abiti, ma contemporaneamente la paura di stare senza abiti), l’abbigliamento è determinante nella tua costruzione identitaria. Gli abiti e gli accessori comunicano la tua identità personale e sociale, li scegli attentamente per dire agli altri chi sei, comunicare il tuo gruppo di appartenenza o gli aspetti unici che rendono diversi e particolari. Quando non li puoi usare, è come se non avessi le parole per dire agli altri chi sei.
L’abito è come un io-pelle che contiene i nostri punti forti, le nostre potenzialità e qualità e, nello stesso tempo, è una superficie di separazione e una interfaccia con gli altri che protegge dagli attacchi, dall’aggressività e dalla curiosità invadente.
Per alcuni indossare solo un costume è come essere privi di questa interfaccia, e essere indifesi ed esposti agli attacchi. È come non poter più controllare le idee che gli altri si formano di noi. A prevalere è spesso in questo caso il senso di vergogna.
Possiamo dire che cerchiamo la nostra identità nel corpo, e che i costumi, così come gli abiti, rendono visibile questa identità. Per alcuni affidare a pochi triangoli di stoffa il compito di presentarsi agli altri, è difficile.
Amate il vostro corpo così com’è, proprio perché è il vostro. La perfezione non esiste, e le imperfezioni, se esibite con grinta, ci rendono molto più attraenti di quanto si possa pensare. Siate consapevoli della vostra identità e usate i particolari per comunicare con più efficacia chi siete.
Gli accessori saranno un valido aiuto per comunicare unicità: un cappello estroso, degli orecchini in resina coloratissimi, un esotico caftano, uno scialle multicolore da usare come pareo, una borsa originale, degli occhiali da sole intriganti. Sceglieteli colorati, luminosi, griffati o no logo, in base a ciò che volete comunicare di voi.
E poi allentate un po’ il controllo: durante le vacanze si possono giocare anche identità diverse, senza rischiare niente. Come scrive Stoetzel, la moda permette l’avventura senza il rischio. Si può essere sexy e sensuali, liberi e trasgressivi, o bad girl e bad boy, per ritornare poi, dopo l’estate, a rivestire i nostri consueti panni di manager in carriera, giovani rampanti, bravi ragazzi, o genitori perfetti. Cambiare d’abito è divertente e rilassante. E magari tornando a casa, vi viene voglia di cambiare stile al vostro guardaroba!
E tu in quale profilo di moda da spiaggia ti riconosci?
Fascino dell’intero
Ama i costumi più strutturati e particolari che esprimono eleganza e unicità. Non si sente completamente a suo agio senza gli abiti e gli accessori che parlano per lei, e sceglie il costume intero come forma di interfaccia tra sé e gli altri. Il costume intero la fa sentire più protetta e sicura.
Celebrazione del corpo
Ama liberarsi dal condizionamento degli abiti ed esibire il corpo. In lei, o in lui, prevale il senso di vanità. Tra le proposte di moda sceglie quelle che sono un modello per il gruppo di cui vuol sentirsi parte. Ama mettersi in mostra (anche perché spesso ha lavorato duramente sul suo corpo per non doversene vergognare) e spesso si valuta in base alla capacità di attrarre lo sguardo degli altri. Essere ammirati e guardati è per loro una forma di autoerotismo.
Passione vintage
Ricerca capi unici e particolari. Predilige modelli indossati da personaggi del passato che ammira, con i quali vuole sentirsi in contatto. In spiaggia ama comunicare il proprio sé ideale e l’identità auspicata. Vuol sentirsi, ad esempio, una Grace Kelly, e differenziarsi dalla massa per stile ed eleganza.
Il corpo celato
Non è a suo agio con il suo corpo e in lei prevale il senso di vergogna. Senza abiti si sente nuda e non riesce ad allentare il controllo e la ricerca della perfezione neppure in vacanza. Non si spoglia mai completamente. Sul costume intero ha sempre un pareo, un caftano, una camicia, dei bermuda.
Logo dipendenza
Non rinuncia ad esporre i brand di lusso neppure in vacanza. Predilige i costumi con il logo molto evidente, le It bag più desiderate, i teli da bagno griffati e non rinuncia al trucco e ai gioielli neppure in spiaggia. Percepisce la propria identità come carente e la sostituisce con quella dei brand. Sposta la seduzione dal corpo agli oggetti che le permettono di comunicare status e successo.
Sport e informalità
Per i costumi predilige sportività, informalità e praticità. Ama lo stile unisex che risolve i conflitti tra i tratti femminili e maschili della personalità. Privilegia tessuti tecnici, scelti per la loro prestazione. Esprime tonicità, energia, gioventù, dinamismo, voglia di cambiamento.
Leggi l’articolo di Michaela Bellisasio, con una mia intervista, su IoDonna n. 31 del 1 agosto 2020 su L’eterno fascino del costume intero
Clicca qui per ascoltare la mia intervista a Radio Cusano Campus, (11 agosto 2020) sul tema: Ci sono costumi imbarazzanti? Secondo me ci sono soltanto costumi che esprimono diverse identità e diversi desideri. Ognuno ha il proprio modo di raccontarsi, con costumi interi o con costumi succinti. (L’inizio della mia intervista è al minuto 2.19).
Leggi anche la mia intervista sulla moda in spiaggia su TuStyle
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Moda in montagna
Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.
Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.
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