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in Psycho Look

Moda e età

  • 5 Ottobre 2017
  • By Paola Pizza
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Moda e età

Qual è il rapporto tra moda e età? Come cambia il rapporto con la moda con il passare degli anni? C’è una moda per ogni età?

L’età è liquida

Credo che debba esserci una moda per ogni persona, e non per ogni età anagrafica.  Uno dei valori emergentiche caratterizzano lo stile di vita attuale è la diversità. L’obiettivo è una moda trasversale che va oltre l’età, il genere e la fisicità, e dove anche il corpo maturo può essere bello, elegante e gioioso.

La bellezza ha varie fasi, ma è sempre bellezza e non scade, soprattutto quando è accompagnata dallo stile.

Per dirla con Bauman, l’età è liquida e il sistema moda si adegua riscoprendo le Grey Models e facendo sfilare giovani e meno giovani in una trasversalità esuberante. Nella Milano Fashion Week PE18, Versace ha fatto sfilare Cindy Crawford, Claudia Schiffer e Carla Bruni (dopo tante figlie di arrivano le mamme di).

Tutto è partito qualche anno fa quando American  Apparel ha trasformato una sconosciuta signora sessantenne, Jacky (incontrata per caso in un ristorante dalla direttrice artistica), nell’immagine ufficiale del brand. Nel 2013 Catherine Deneuve ha posato per Marc Jacobs, nel 2015 nella pubblicità di Celine è comparsa la scrittrice ottantenne Joan Didion, c’era la musicista Joni Mitchell in quella di Saint Laurent, e Iris Apfel ha sfilato per Kate Spade, mentre nella pubblicità Dolce e Gabbana sono comparse tre signore anziane.

Nelle ultime stagioni abbiamo visto sfilare Lauren Hutton (per mano a Gigi Hadid) per Bottega Veneta, Vanessa Redgrave per Gucci, Sophia Loren negli spot di Dolce e Gabbana, Kristin Scott Thomas nella pubblicità Valentino, Iris Apfel nello spot della DS3 di Citroen, Veruska per Acne Studios, e ancora Carmine dell’Orefice e molte altre signore bellissime e piene di stile, indipendentemente dall’età, come la scrittrice Barbara Alberti e la produttrice Marina Cicogna, personaggi autentici nella nuova pubblicità Cruise 2018 di Gucci.

Iris Apfel e Helen Mirren

A fare la differenza è lo stile che parte da dentro

Il fascino batte il tempo. Christian Dior ha affermato “quello che mi affascina in ogni donna è lo stile, la forte carica espressiva che, come l’eleganza, nasce da dentro”. Per essere davvero eleganti è necessario partire dalla psiche, da ciò che si ha dentro. Solo così possiamo rendere bello e interessante ciò che sta fuori. Iris Apfel ha stile da vendere ed è una fashion icon che può dare lezioni anche ai giovani, con i suoi 100 anni portati con grinta e decisione (aveva 100 quando ho scritto l’articolo ed è scomparsa nel 2024 a 102 anni). Come consiglio dato a tutti afferma che è fondamentale prendere la vita nelle proprie mani, essere intraprendenti, esercitare la curiosità, e fare esperimenti fuori dal coro, perché è più importante essere felici (con gli abiti) che vestirsi bene!

Trovo fondamentale questa affermazione per definire come cambia il rapporto con la moda con l’avanzare dell’età. Credo che usare la moda per esprimere cosa si ha dentro sia fondamentale ad ogni età, e sempre più determinante con il passare degli anni.

Moda e età: Essere felici con la moda e osare di più

Se da giovani si può indulgere sull’apparenza e sull’uniformità, quando non si è più giovani è fondamentale esprimere la propria unicità e il proprio valore, divertendosi con la moda. L’esperienza, anziché una zavorra, deve essere il punto di partenza per la sperimentazione. È il momento di provare stili nuovi, colori, accessori che soddisfano i desideri rendendoci felici. Nessuna paura a contrastare le regole vestimentarie sull’età (come: mai indossare questo capo, o questo colore, se non si è più giovani) che non aspettano altro che essere infrante! Più aumenta la sicurezza in noi stessi, più possiamo osare e trasgredire. La sessualità non si esaurisce con la funzione generativa, e trova tanti mezzi per esprimersi attraverso la moda. Credo in una moda felice e creativa, che supera gli stereotipi di genere e di età!


Moda età. La mia relazione al Convegno sull’importanza della moda per i 50 & più, a Trieste

Il ruolo del corpo: Come è cambiato l’immaginario collettivo

Nel passato si considerava il corpo come qualcosa da dimenticare, come se invecchiando il corpo fosse privato della sessualità e non fosse più legittimato il principio del piacere. Elsa Morante, nel suo bellissimo racconto Lo scialle andaluso (1963) parlava del corpo delle mamme come qualcosa di asessuato che doveva essere ricoperto da abiti informi dai colori scuri come il nero, il grigio o il marrone: “nessuno, a cominciare dalle sarte delle madri, va a pensare che una madre abbia un corpo di donna”.

Il mio nuovo libro Il coraggio di piacersi

I tempi sono cambiati e l’immaginario collettivo oggi mette il corpo al centro della scena a tutte le età. Anche la guru del fashion trend setter, Li Edelkort, sentenzia che una delle tendenze delle prossime stagioni è il ballo delle età: vecchi giovanissimi e giovani vecchissimi (elle.it). Ma qualcuno non se ne è ancora accorto e continua a pensare che invecchiando gli unici ruoli possibili siano quelli legati al dovere, nei quali la realizzazione deriva dal supporto agli altri (essere madre, moglie, figlia). Che tristezza certi negozi (e certe sfilate!) che non sanno far sognare e propongono per le over sempre e solo abiti tradizionali nei colori scuri o sfumati! Continuano a non considerare che oltre al ruolo di madre, moglie e figlia, ci sono quelli di amante, donna seduttiva, lavoratrice realizzata, sportiva… Le donne hanno un corpo e desideri a tutte le età. Perché sacrificarli? Perché dimenticarlo?

Moda e età: Rivendichiamo il principio del piacere

Basta con gli abiti seri e morigerati che coprono il corpo e lo nascondono secondo il falso diktat che se il corpo non è più bello e perfetto si deve nascondere. Via libera agli abiti scelti per piacere e per piacersi, e per provare il gusto di essere ancora al centro della scena e farsi guardare.

Osate i colori, osate gli accessori, osate gli stili e gli abbinamenti. Scegliete quello che vi fa sentire bene, senza temere il giudizio degli altri. Più si usa la moda per esprimere la propria identità, più gli altri ne rimangono ammaliati. L’unico vincolo è il contesto che può rendere più adeguato un abito o un altro, per il resto si può osare.

Come dice Iris Apfel, “Non sono bella e non lo sarò mai. Ma non importa. Possiedo qualcosa di molto meglio. Lo stile.” Usate il vostro stile per rendervi speciali e soprattutto per essere felici e sentirvi bene. Non curatevi di qualche ruga in più, dei capelli bianchi o grigi, né del peso in eccesso. Fate delle imperfezioni il vostro tratto distintivo. Le radicate convinzioni sui canoni della bellezza vanno ribaltate. Viva la diversità. La ricerca della perfezione e di un aspetto esteriore patinato e senza difetti sono le premesse per stress, disagio e infelicità. Quanta bellezza c’è in un corpo maturo che si ama e sa farsi amare, che esprime positività e energia! Siate sicure di voi, e nessuno potrà fermarvi. L’età è solo un dettaglio. La bellezza è dentro di voi: comunicatelo con la moda!

Moda e età - la copertina di Vogue
Moda e età – la copertina di Vogue

Vogue ha dedicato il numero di ottobre (806), al tema dell’età e a quella che definisce la “Ageist Society”. In copertina c’è Lauren Hutton, quasi 74 anni. È la prima volta che una over 70 compare sulla cover di Vogue, ed è anche la prima volta che un numero di Vogue viene interamente dedicato a donne sopra i 60 (Lauren Hutton, Benedetta Barzini, Marina Abramovic, Amanda Lear, Inge Feltrinelli e molte altre) Come scrive Emanuele Farneti nel suo editoriale, è un numero “dedicato a tutte le moltissime donne meravigliose che non vivono nel culto di ieri, che non si angosciano nel pensiero di domani: a quelle per le quali è oggi, sempre e per sempre”.

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By Paola Pizza, 5 Ottobre 2017 Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

Paola Pizza

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

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Paola Pizz

Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.

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